Carrozzi, dotata di notevole forza espressiva nel tratto e nel colore, per una sua peculiare visione di vita ed artistica, predilige raffigurare gli animali, ma anche nel paesaggio sa dare prova del suo valore. Il disegno, forte ed essenziale, si esalta nell'uso del pastello che ne pone in evidenza la notevolissima manualità. La sua capacità di sintesi toglie il superfluo da ciò che rappresenta, donandogli una purezza formale che avvince.
Azio Laurenzi

I ritratti animali di Ivana carrozzi sono sui generis ma incredibilmente pregnanti.
Christine Sneijder


Centro Valli 8 Agosto 2008
Ivana Carrozzi è una giovane pittrice di formazione accademica, parlare della quale per giudicarne l’opera pittorica richiede alcune considerazioni preliminari, senza le quali è possibile, forse anche facile, cadere in qualche equivoco. I soggetti da cui la nostra pittrice trae ispirazione sono prevalentemente gli animali, e la natura nelle sue più varie forme e manifestazioni. Ma anche dall’uomo, quest’ultimo visto anch’esso come parte della natura, quindi senza pretesa alcuna di attribuirgli una qualche sostanziale diversità o superiorità nei confronti delle altre creature. Anzi va detto che Carrozzi si mostra critica nei confronti dell’uomo come specie, attribuendo ad esso una propensione al male che dice di non riscontrare negli altri viventi. Darle torto è impossibile. Ella è affascinata dall’armonia che governa la natura, perciò la osserva e studia con riverente ammirazione, traendone la poetica dell’arte sua. Questo suo modo di porsi innanzi al mondo in tutta umiltà, oltre che a renderla simpatica a chi la conosce, si traduce in opere pittoriche che rappresentano il mondo in forme ed aspetti molteplici e colme di fascino. Ivana Carrozzi si definisce “pittrice animalista”, ma ciò, a parere di chi scrive queste note, non le rende piena giustizia e rappresenta una sorta di masochistico autolimitarsi, forse inconscio. La sua pessimistica opinione sulla natura umana la spinge dunque ad ammirare gli animali, nei quali scorge la totale assenza di quanto invece rimprovera all’uomo. Dunque, Carrozzi, esprime nell’arte un sentimento fortemente sentito, il quale trae origine da una ben precisa visione filosofica. Fatta questa preliminare premessa, la quale può aiutare a capire il senso della sua arte, occorre ora valutare le qualità pittoriche e tecniche della nostra pittrice. Un primo aspetto che colpisce è l’uso prevalente del carboncino e del classico pastello, anziché di altri mezzi espressivi, quali l’acquerello o l’olio. Tale scelta mette in tutta evidenza una notevole capacità manuale. L’immediatezza traduce in forma visiva l’emozione che guida la mano. Perché una dote innata di questa pittrice è l’istintività. Nei suoi quadri non appare mai qualcosa che possa essere definito preliminarmente studiato, ma invece immediato, istintivo, naturale, talvolta persino ingenuo. Questa spontaneità di espressione artistica si manifesta nella rapidità del segno, nella semplificazione delle forme, nella forza espressiva del disegno, preciso ed essenziale. Il colore, anziché fondersi e sfumarsi nelle sue varie tonalità, si accorda o contrasta con altro colore che gli sta accanto. E’ questa una notevole capacità della nostra artista. Ella usa il colore nella sua purezza, senza sporcarlo, il che dona al dipinto una luminosità tutta particolare. Si diceva sopra di un certo autolimitarsi di Carrozzi nel definirsi pittrice animalista. Tale giudizio di chi scrive è dettato dall’aver potuto ammirare opere di altro genere, quali paesaggi o raffigurazioni d’ambiente, le cui qualità gli son parse addirittura superiori a quelle, già di per sé notevoli, espresse nei quadri raffiguranti animali. Di questi ultimi, ella sa coglierne i peculiari caratteri distintivi: la fierezza di un gallo, la forza di un leone, la mansuetudine di un bue, la dolcezza di un agnello, il commovente pigolare di un piccolo uccello appena nato. Nei paesaggi e nei quadri d’ambiente, invece, elimina il superfluo, pur senza togliervi nulla di essenziale. Quei paesaggi e quegli ambienti paiono animarsi nei forti contrasti di luce ed ombra. La sua è una capacità di sintesi rimarchevole. Ma Ivana Carrozzi non si è ancora espressa compiutamente, forse perché la sua filosofica visione del mondo la induce a soffermarsi su aspetti che la commuovono profondamente, inducendola a rappresentare quegli animali che tanto ama. Ella deve trovare le motivazioni per uscire da questo suo intimistico mondo ed ampliarne gli orizzonti, dedicandosi a quei paesaggi ed a quegli scorci d’ambiente nei quali ha dato convincenti prove. Dotata com’è di una notevole capacità di sintesi, di un magistrale tratto nel disegno e nel colore, non tarderà di certo a raggiungere traguardi ancor maggiori di quelli fin qui raggiunti.
Azio Laurenzi



La Provincia di Sondrio 1 agosto 2008
Ivana Carrozzi,è una artista milanese d’origine,che attualmente vive e lavora a Pianello del Lario. Già dall’infanzia, si interessa di pittura, e si diploma presso il Liceo Artistico di Giussano. Frequenta assiduamente la Famiglia Artistica Lissonese, nota per l’attività di Gino Meloni, la Scuola di Nudo di Nova Milanese e conosce pittori affermati come Paolo Bonetto e Concetto Pozzati che gli permettono di approfondire la sua formazione. Il suo percorso artistico si concentra ben presto sul mondo degli animali. Questa personale di Madesimo, attraverso quadri, acrilici su tela e soprattutto opere grafiche, ci rende partecipe degli atteggiamenti dell’essere umano trasposti negli animali. Nell’acrilico su tela intitolato “Ecce equus” (2009) il cavallo protagonista appare spavaldo, mentre le altre figure sono un ricordo del suo passato più primitivo. Nel pastello “Falco” (2007) l’essere qui ritratto, sempre con grande maestria, è concentrato sulla preda, la vita è qui resa come modo di essere, attraverso la lotta per la vita. Nei suoi lavori Carrozzi vuole anche mettere l’accento sul discorso evolutivo. Nello “Sguardo dal passato” (2006) l’artista ci fa riflettere sul comportamento talvolta innaturale che l’essere umano ha assunto oggi a dispetto delle premesse positive che la sua evoluzione fisica gli ha concesso; l’uomo primitivo qui rappresentato sembra dirci: “poteva andare in modo diverso”. In mostra sono presenti anche figure umane, un delicato ritratto a carboncino, oltre a nudi sanguigna. Veniamo colpiti anche da un maestoso “Lion” del 2008, da un imponente Gallo, pastello su carta del 2007 e da un Aquila, ed infine da un Ghepardo anche questo reso con grande sicurezza tecnica.
Francois Micault


L'opera “Uno sguardo dal passato", da Lei sottopostami, è estremamente valida in quanto evidenzia una notevole capacità di sintesi ed invia un messaggio chiaro ed immediato. Voglia gradire i miei complimenti, la invito a continuare la sua attività pittorica.
Luca Ferri - Arte Mondadori


La Provincia di Lecco 5 Settembre 2009
L'artista milanese Ivana Carrozzi nelle sue opere sembra dar corpo a immagini che abitano nel suo cuore da tempo. Dal fermento spirituale del '400 (Masaccio, Donatello, Botticelli, Mantegna), impara a guardare un dipinto non solamente dall'esterno, ma a entrarvi, a muoversi con esso e a mescolarsi con la sua vita; il quadro diventa quindi per l'artista una sorta di profondità psichica, incontro tra impressione interiore e realtà esteriore. Lo spettatore è attratto dentro il quadro stesso per mescolarsi e diventarne parte e ne scopre l'emozione, non è la solita provocazione che viene oggi proposta. Dalle avanguardie artistiche del primo '900, Carrozzi condivide l'idea di una bellezza-mistero che solo la creazione artistica può lasciare affiorare dalla profondità dell'anima. L'artista cerca qualcosa nei colori della natura e delle cose a svelarne i significati nascosti e crea una forma che sente dentro e che sviluppa progressivamente alla ricerca della propria via espressiva; è un artista che ci sorprende ogni volta. Libera la forza elementare dei colori puri che risultano concepiti come elementi del dipinto allo stesso modo dei soggetti rappresentati. Carrozzi, al di là dell'impressione che riceve dal mondo esterno, accumula continuamente un tesoro di esperienze interiori; rivela la ricerca di forme che eliminino il secondario a esprimere il necessario, ossia la tendenza alla sintesi. La pittura per Carrozzi è una via per l'anima.

Paolo Rosa

www.valtellina.it 3 Agosto 2010
Dal 1 al 15 agosto 2010 il Comune di Madesimo accoglie l'artista milanese Ivana Carrozzi che presenta un trentina di opere offrendo una panoramica del lavoro e del singolare universo di questo artista socio della Società Belle Arti Esposiz. Permanente di Milano. I.C. sviluppa un lavoro radicale e originale in cui il disegno è onnipresente; affronta la fragilità e la temporalità dell'emozione umana ispirandosi alla natura; il risultato è di una semplice ed evidente bellezza che svela ricerca di sé, ambiguità dell'individuo e di ciò che lo circonda. Attraverso uno studio sulla propria persona e il suo essere artista, I.C. ricerca l'incontro tra presente e storia riuscendo a stupire per forza cromatica e carica espressiva lasciando emergere a volte velate denunce sociali; è un lavoro di ricerca formale a realizzare storia e umanità, il fine è reinterpretare il mondo dell'uomo e renderlo visibile. Pittrice naturalista con doti di colorista dal tratto forte e passionale che realizza testimonianze di sintesi e legame storico con le origini della necessità espressiva. L'obiettivo dell'artista è osservare la natura per afferrarla, comprenderla ed illuminare sé stesso per poi offrirne la sintesi espressiva e trascendente: “L'arte è l'uomo sommato alla natura” (Van Gogh). E' un lavoro di ricerca formale a realizzare storia ed umanità; il fine è sempre lo stesso reinterpretare il mondo dell'uomo e renderlo visibile agli “analfabeti”.

La Provincia di Lecco 2 settembre 2010
“L'acqua che tocchi è l'ultima di quella che andò e la prima che viene: così è il tempo presente” qui si realizza la coincidenza passato/futuro; mutazione perpetua di vita e forme. La realtà, la vita è potenza, energia che anima tutte le cose ed è moto degli elementi. Questa intuizione del cosmo e di se stessi come coscienza incessantemente inquieta ed interrogativa, è al fondo dell'esperienza di Leonardo e ne forma l'unità nella ricerca naturale. Il movimento di un oggetto verso un altro sembra trasmutarsi all'altro, l'osservazione è fisica e psichica insieme. “L'aria è piena d'infinite linee insieme intersecate e intessute, è piena d'infinite immagini di cose e tutte si rappresentano in tutte e tutte in una e tutte in ciascuna...”, “le ombre sono di tante varie oscurità così quante le varietà dell'oggetto nel suo moto” metamorfosi innumerevoli dei colori reagenti alle luci e, in coerenza, le prospettive sono multiple, quindi non solo fisse ma di movimento. Questo mutarsi di ragioni ed espressioni, offre un'arte il cui contenuto non è solo emozione e passione, ma anche filosofia e scienza; diventa esperienza sensibile o intuitiva dell'attività universale dell'intelletto artistico. L'arte è quindi inno alla vita che anima tutte le cose e l'uomo stesso; il cosmo visibile e sensibile come energia si esprime nella sua verità totale. L'arte è seconda Natura in quanto crea realtà sottratte al tempo. Quanto al fare artistico, si coglie una prassi nell'impasto cromatico immediato e direttamente svolto sul lavoro; modellazione cromatica dinamica dei fiorentini. L'azione trasforma la linea da percorso a trazione sulla superficie, a incisione che fa del piano un ambiente o spazio nel quale la linea agisce non solo longitudinalmente, ma anche a picco, in penetrazione o in spaccato. La capacità di Leonardo di vivere e di concepire l'evento cosmico, gli fornisce la possibilità di creare visioni di massima intensità, commozione e fantasia capaci di competere col reale e non meno portati ad esistere.

World Wide Art Books
I visited your portfolio and I liked your work and so I would like to offer you a placement in the International Dictionary of Artists
Grant Conzaman

The skill and vision reflected in the work we've received has been incredible and we're honored to have you a part of it.
Daria Brit Shapiro

First Street Gallery
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Ken Arundell

abbiamo osservato e valutato con attenzione le Sue opere e riteniamo che queste siano in linea con gli standard qualitativi di ARTEnews.
Redazione Artenews